marzo 2023 |
Venerabile
PADRE DANIELE DA SAMARATE
frate cappuccino missionario lebbroso
Piccola Biografia in omaggio per te: Chiedila!
Cari amici,
Pace e bene.
Lo Statuto delle Missioni prevedeva che ogni missionario presentasse una relazione annuale della sua attività al Ministro generale e una al Ministro provinciale. Abbiamo già letto lo scritto che padre Daniele inviò al padre Generale il 7 marzo 1906, ma il giorno seguente, scrivendo al padre Provinciale, riferisce interessanti particolari sulla vita missionaria nella Colonia di S. Antonio do Prata. Ecco alcuni stralci della relazione.
M. R. P. Provinciale [Camillo da Albino]
Prata 8 di Marzo 1906
Era mio più vivo e ardente desiderio scriverLe sin dal principio dell'anno corrente, ma le moltissime mie occupazioni non me lo permisero. Proprio nel mese di Gennaio e Febbraio mi trovo sempre in grandissime faccende per la direzione della nostra ormai vastissima Colonia, per la disobriga delle nostre due estese parrocchie di Santarem-novo e Igarapé-assú, le quali fanno quasi sempre le loro feste tradizionali precisamente in questi due mesi.
…
È ardente desiderio di tutta la Missione ed è voto unanime dei singoli Missionari che nel corrente anno la P. V. M. R. venga a visitare i suoi figli devoti che si trovano lontani dal loro amato Pastore e che ne son sitibondi di udire la parola di conforto e di incoraggiamenti a fare dei sacrifici che le dure nostre mansioni ci impongono.
M.P.R. Provinciale, il lavoro della nostra Colonia è indescrivibile, è una confusione di ministero sacerdotale, di negozio temporale, faccende di lavori agricoli, governo di famiglie civilizzate e indi al punto, che alle volte domando a me stesso se questa è vita di religioso; qui bisogna fare persino il giudice per decidere litigi, e anche carabiniere per catturare gli ubriachi e litiganti. Grazie a Dio però sono cose de poca importanza e generalmente questi buoni coloni brasiliani e indigeni ci vogliono un bene immenso: e facciam di loro quello che vogliamo.
Il lavoro ripeto è moltissimo; però ho dei grandi ausiliari nella persona di P. Silverio nell'amministrazione in mia assenza e nel collegio delle novizie, di P. Alfredo nella cura dei ragazzi del nostro collegio como pure nei Servizi del ministero parrocchiale; e di Fra Galdino e Fra Fermo, quello nella direzione di tutti i lavori manuali della Colonia e che disimpegna con un’attitudine tutta speciale e lodabile, e questo nell'ufficio di cuciniere e comunitiere e economo, dirò quasi della casa. Siamo proprio occupatissimi al punto che quasi non ci vediamo durante tutto il giorno, riservandoci qualche ora di notte, (quando i lavori sono paralizzati) per fare la nostra ricreazione. Quello che ci consola è che tra noi tutti esiste una pace e armonia singolare e godiamo sempre buona salute, grazie a Dio.
…
Insomma, è un'ora dopo mezza notte devo preparare le cose pel viaggio di tre giorni che devo intraprendere al mattino a cavallo, in treno e poi in barca sul fiume. Vado a vedere i vaiolosi che ho lasciato la settima scorsa. Preghi per me e me benedica.
Della V.P.M.R. Dev.mo Figlio
Fra Daniele di Samarate
M. Cappuccino
Le chieggo infinite scuse se la presente lettera non è conforme per essere diretta al M. R. P. Provinciale. Ma sono molto stanco e se non la mando adesso non so quando avrà altra occasione.
Voglia dare i miei saluti al M. R. P. Gerolamo, e altri Definitori.
Ora pro Prata.
La vita missionaria è “dura” e piena di “sacrifici”. I missionari sentono un profondo bisogno di comunione con il loro superiore, chiedono una parola di conforto e di consolazione che li confermi nella loro dedizione e nel loro impegno (…i poveri hanno il coraggio di chiedere umilmente!). In missione bisogna essere disposti a fare di tutto, ma pazientemente, con la grazia di Dio, si costruisce il suo Regno. Evviva la vita fraterna, dove ognuno svolge un ruolo importante, ma soprattutto dove ognuno è artigiano di pace e di armonia. Che consolazione questa! Ne gode anche la salute! È già passata da un’ora la mezzanotte, e l’ultima parola, l’ultima umile richiesta è: “Ora pro Prata”… prega per il Prata, la nostra fraternità… Non dimenticarti di pregare per noi!
fra claudio todeschini
Preghiamo
PREGHIERA DELLA FRATERNITA'
Signore, ti preghiamo:
perché ci conosciamo sempre meglio
e ci comprendiamo nei nostri desideri e nei nostri limiti.
Perché ciascuno di noi senta e viva i bisogni degli altri.
Perché a nessuno sfuggano i momenti di stanchezza,
di disagio, di preoccupazione dell'altro.
Perché le nostre discussioni non ci dividano,
ma ci uniscano nella ricerca del vero e del bene.
Perché ciascuno di noi nel costruire la propria vita
non impedisca all'altro di vivere la sua.
Perché viviamo insieme i momenti di gioia di ciascuno
e guardiamo a Te che sei la fonte di ogni vera gioia.
Perché soprattutto ci amiamo
come Tu, o Padre, ci ami
e ciascuno voglia il vero bene degli altri.
Perché la nostra Fraternità non si chiuda in se stessa,
ma sia disponibile, aperta, sensibile ai bisogni degli altri.
Perché ci sentiamo sempre parte viva della Chiesa in cammino
e possiamo continuare insieme in cielo
il cammino cominciato quaggiù alla scuola di Francesco
e sotto lo sguardo di Maria, Madre di Gesù e Madre nostra.