novembre 2022

Venerabile

PADRE DANIELE DA SAMARATE

frate cappuccino missionario lebbroso
 

            Sit nomen Domini benedictum

 


 

 Piccola Biografia in omaggio per te: Chiedila!

 

 

                       

                   

                    

                        Cari amici,

Pace e bene.

 

Ecco la seconda parte della prima Relazione annuale (31 dicembre 1901) indirizzata da padre Daniele all’Ingegnere Capo delle Opere Pubbliche dello Stato. Il giovane missionario, 25 anni, si era trovato ad amministrare la Colonia di S. Antonio do Maracaná dopo il doloroso massacro di Alto Alegre. Anche in questa parte della Relazione, ricca di particolari, si coglie con stupore quanto è stato fatto in tempi difficili a livello sociale ed economico.

 

 

Signor Ingegnere Capo,

            come stabilisce la clausola 23a del nostro contratto del 4 Dicembre 1900, le presento la relazione dei lavori della colonia S. Antonio del Maracanà.

Per far fronte alle necessità degli ammalati e offrire alla colonia carne fresca, che non abbiamo tutti i giorni, ho fatto costruire un grande pollaio, dove le galline si moltiplicano vantaggiosamente ed ho fatto preparare un porcile con quasi 50 maiali. La colonia non ha avuto fortuna con i maiali, i quali, forse per il fatto di non essere liberi, non si sono ben sviluppati, come si sperava. Si è osservato che il luogo scelto non era appropriato; mi sono già interessato a sceglierne un altro, pensando alla grande stalla già progettata al Cury per l’allevamento di questi animali. La colonia aveva più di 60 animali, tra buoi, mucche, cavalli, muli, la metà dei quali non era ancora stata pagata. Con il ritardo dei pagamenti e la diminuzione del personale, è stato necessario venderne gran parte per poter pagare debiti che non si potevano rimandare, conservando soltanto 6 muli per i carretti e per carico, 2 cavalli da sella, 2 gioghi di buoi e 3 mucche, riducendo a soli 3 uomini il personale addetto.

            Con l’intenzione di rafforzare il fisico dei ragazzi, ho preparato un nuovo locale di ricreazione, dotato di vari attrezzi di ginnastica e di divertimento. La casa che serve da Istituto, fu aumentata, è stato allargato il dormitorio e la sala delle lezioni; ho aggiunto due altri locali per il refettorio degli alunni e la Direzione del Nucleo e ho ingrandito la sede della farmacia.  È urgente la scelta di un altro terreno per il cimitero: l’antico è molto piccolo e praticamente nel centro dell’abitato. Ho preso le necessarie provvidenze e i lavori sono già in atto.

            Lasciando da parte tutti questi lavori già incominciati, passo a riferire alcuni risultati dell’amministrazione della Colonia, già conosciuti. Nell’anno passato si sono raccolti 125 sacchi di riso, 30 di granoturco e 8.000 chili di fagioli, 25 misure di tabacco di buona qualità, oltre molti legumi e frutta. Essendo la farina (di mandioca) molto a buon mercato, abbiamo pensato che fosse più conveniente comprarla che prepararla noi. Anche i coloni hanno fatto un buon raccolto di riso, granoturco, fagioli, mandioca, legumi e frutta. Sto facendo tutti gli sforzi per costituire un patrimonio sicuro per l’Istituto. Sarà molto conveniente installare nella colonia una fabbrica per approfittare i prodotti dalla canna da zucchero; per questo ho fondate speranze che il Governo dello Stato, con la sua paterna sollecitudine, non mancherà di dotare questo nucleo anche con questo mezzo per il suo mantenimento.

            Facendo le maggiori economie, senza quasi pensare al futuro della colonia, spendo mensilmente più di 5 contos de reis (5.000$000), conforme ai resoconti già mandati a codesta Segreteria dello Stato. Ho ricevuto da Marzo a Dicembre, dal tesoro la somma di 56.500$000 (cinquantaseimila e cinquecento contos de reis), spendendo 55.860$000 (cinquantacinquemila e ottocento sessanta contos de reis).

            Terminando, spero che il prossimo anno sia più ricco di prosperità e ho fiducia che, con il vostro appoggio verso il Governo dello Stato si possa lavorare meglio per lo sviluppo della colonia indigena Santo Antonio del Maracaná.

 

Frei Daniel da Samarate

Amministratore della Colonia

 

 

La Relazione del giovane amministratore della Colonia, padre Daniele, è un chiaro esempio della concretezza di una vita missionaria. Chi opera e scrive non è un imprenditore capace, ma un frate cappuccino che si trova in Brasile, nel pieno della foresta paraense a causa di una Chiamata, di una passione evangelica. Il Vangelo che padre Daniele e i suoi fratelli annunciano cammina sulla terra e tiene il cuore legato al Maestro. Iniziative, lavori, frutti hanno tutti la stessa radice.

È lo Spirito che rinnova la terra e il cuore dell’uomo.

 

fra claudio todeschini

 

 

 


Preghiamo

Preghiera per il lavoro

 

Gesù, che, pur essendo il Signore dell’Universo,

hai voluto assoggettarti alla legge del lavoro,

guadagnandoti il pane col sudore della tua fronte,

noi ti riconosciamo e ti proclamiamo

nostro modello e Redentore.

 

Benedici, o divino operaio di Nazareth,

la nostra quotidiana fatica,

che ti offriamo come sacrificio

di espiazione e di propiziazione.

 

Benedici il sudore della nostra fronte,

affinché ci procuri un pane sufficiente

per noi e per le nostre famiglie.

 

E concedi che sul mondo del lavoro,

travagliato da tante incertezze e difficoltà,

risplenda sempre la tua provvida benedizione,

e fa che tutti possano ottenere

e conservare un onesto e dignitoso lavoro.

Amen.