ottobre 2022

Venerabile

PADRE DANIELE DA SAMARATE

frate cappuccino missionario lebbroso
 

            Sit nomen Domini benedictum

 


 

 Piccola Biografia in omaggio per te: Chiedila!

 

 

                       

                   

                    Cari amici,

Pace e bene.

 

                    Padre Daniele aveva 25 anni quando per le dolorose vicende legate al massacro di Alto Alegre, si trovò a gestire come Amministratore la Colonia di S. Antonio del Maracanà. Quella che stiamo per leggere è la prima Relazione annuale (31 dicembre 1901) indirizzata all’Ingegnere Capo delle Opere Pubbliche dello Stato. Si tratta di un rapporto dettagliato, ricco di particolari, che segnala quanto è stato fatto in tempi di ristrettezze economiche dal giovane Amministratore. Eccone una prima parte.

 

            Signor Ingegnere Capo,

            come stabilisce la clausola 23a del nostro contratto del 4 Dicembre 1900, le presento la relazione dei lavori della colonia S. Antonio del Maracanà. Nell’ultima relazione di P. Carlo da S. Martino, fatta nel Dicembre 1900, è ampiamente descritta la Colonia.

            Dopo questa data, è stata terminata la strada di 21.500 metri che unisce la Colonia alla stazione di Igarapé-assú della ferrovia bragantina. Fatta con tutte le condizioni tecniche, è stato necessario costruire sei terrapieni, ben solidi, con i rispettivi tubi di scarico. Oltre quest’opera importante, si è costruito un ponte sul fiume Maracanà di 330 metri per facilitare il trasporto dei materiali per le costruzioni della Colonia; sono stati marcati più di 10 terreni urbani e costruite altrettante case.

            Si è incrementato il lavoro dei campi, tanto che possiamo affermare che la Colonia ha già 18 ettari di terra coltivata a mandioca [è una radice molto diffusa in Brasile dove è una delle più importanti fonti di sostentamento], granoturco, riso, fagioli, tabacco, canna da zucchero e foraggio per gli animali del nucleo. Purtroppo, delle 6.000 piantine di cacao poche hanno attecchito, e la Colonia non ha avuto così il successo che sperava. Dato l’ordine del governo di smettere i lavori in questo nucleo, furono sospese le opere dell’Istituto che continuavano bene. Devo dirle che la costruzione dell’Istituto era ben avanzata, la parte in mattoni era all’altezza di 2 metri e 20 centimetri e già stavano pronte le rispettive travi, più di 600 dozzine di tavole di legno pregiato, 300 delle quali già pronte per il pavimento, le porte e le finestre ed alcuni mobili necessari nell’Istituto.

            Sulle rive del torrente Cypriano abbiamo costruito un’altra casa, con buoni locali, che servirB in caso di necessità come ospedale di isolamento. Avendo assunto la direzione della Colonia dopo l’ordine della sospensione dei lavori, con grande difficoltà ho lottato per diminuire il personale, il quale ignorando lo stato delle cose, non mai accettava la sospensione dei lavori per mancanza di fondi.

            Limitandomi a conservare quello che era già fatto, per non perdere il capitale enorme impiegato, ho curato in modo speciale l’insegnamento e l’educazione dei bambini riuniti in vista del nuovo Istituto. Si compone attualmente di 56 bambini, 33 dei quali sono indi, 18 figli di coloni del Ceará, Piauí e Rio Grande do Norte e 5 mandati dalla polizia della capitale. Le ore del giorno sono divise in modo che 5 sono usate per studiare e 3 sono impiegate in lavori graduati e compatibili con la loro etB.

            Qualcuno di loro è già pronto per incominciare un mestiere che gli possa garantire un futuro onesto e sicuro. Perb questa direttoria non può incominciare questo insegnamento per mancanza dell’Istituto, cioè, del luogo appropriato dove l’apprendistato possa essere fatto con tutto profitto e secondo i grandi fini dei fondatori del nucleo coloniale del quale deve rimanere aggregato lo stesso Istituto.

            Il Signor Ingegnere Capo della 3a sezione della Segreteria delle Opere pubbliche, in viaggio d’ispezione a questa colonia ha avuto l’occasione di assistere agli esami dei nostri alunni e conseguentemente dovrebbe essersi fatto un’idea esatta della necessità urgente di terminare le opere di costruzione dell’Istituto progettato in questo nucleo; stabilendo cosX, conforme il nostro contratto, un perfetto sistema di educazione morale e professionale, che formi uomini degni, capaci di compiere tutti i loro doveri civili, come cittadini, religiosi e cristiani.

            Mi sono preoccupato anche riguardo alle bambine; per questo fu aperta una scuola dove le indie e le figlie di coloni sono iniziate a nozioni di lettura e scrittura e alla spiegazione della dottrina cristiana. Questa scuola con 7 mesi di esistenza ha dato risultati più che soddisfacenti. Non avendo perb una casa appropriata, questa scuola non può dare tutti i risultati che darebbe con la venuta delle suore, le uniche che possono contribuire ad un’educazione religiosa e onesta, oltre che domestica, necessaria alle ragazze del nostro nucleo coloniale. Mantenendo 56 ragazzi e dandogli tutto il materiale scolastico, come anche alle ragazze, impiego grande parte dei soldi che dB il Governo mensilmente per il mantenimento della colonia, rimanendo ben poco per la spesa e manutenzione degli altri servizi importanti e che non si possono rimandare. Ma anche così riesco a conservare le opere già fatte. Ho fatto la raccolta annuale degli unici generi prodotti dalla colonia, ho preparato la terra per una nuova piantagione di 10.000 piantine di cacao e ho piantato 10 ettari di canna da zucchero.

 

Frei Daniel da Samarate

Amministratore della Colonia

 

Un lavoro davvero intenso e quasi “prodigioso”! L’anima di tutto è la carità: non c’è separazione tra amore di Dio e amore del prossimo. Il Vangelo, la buona notizia, si impasta con la vita, impolvera i piedi, muove le mani, fa ardere il cuore. I missionari non sono funzionari, ma appassionati testimoni dell’amore che avvolge ogni persona e spinge sulla Via della Vita. Ancora grazie, padre Daniele, a te e a tutti i missionari!

fra claudio todeschini

 

 

 


Preghiamo

Preghiera prima del lavoro

 

Ispira le nostre azioni, Signore,

e accompagnale con il tuo aiuto,

perché ogni nostra attività

abbia sempre da te il suo inizio

e in te il suo compimento.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.