giugno 2022

Venerabile

PADRE DANIELE DA SAMARATE

frate cappuccino missionario lebbroso
 

            Sit nomen Domini benedictum

 

Giugno 2022
 

 Piccola Biografia in omaggio per te: Chiedila!

 

 

                       

Cari amici,

Pace e bene.

 

Il 15 aprile 1901 padre Daniele scrive a padre Timoteo da Brescia che stava compiendo, insieme a padre Giovanni da Milano, la visita alla Missione. Era in atto una grave crisi economica nello Stato brasiliano del Parà. Alla Colonia di S. Antonio do Prata i lavori in corso erano stati bloccati e un’ulteriore tragedia si era abbattuta sulla Missione: Il 13 marzo 1901 nella Colonia di S. Giuseppe della provvidenza di Alto Alegre nel Maranhão, un massacro, perpetrato da un gruppo di indios di varie tribù, aveva falciato la vita di quattro frati, due membri del Terz’Ordine, sette suore Terziarie Cappuccine di Loano e oltre duecento cristiani della Missione. Leggiamo lo scritto di padre Daniele.

           

            Rever.smo P. Visitatore

            Ricevetti la sua pregiatissima lettera che mi commosse alquanto. Non ho parole bastante per ringraziarLa degnamente del favore che mi ha concesso mandandomi alla Colonia in mio soccorso il mio carissimo ed intimo compagno P. Mattia col quale vissi sempre come fratello.

            Poveretto! è di tanta buona volontà che fin dal primo giorno del suo arrivo (giorno de Pasqua) si è messo da vero Missionario a lavorare nella vinha del Signore. Se quando V. Paternità R.ma starB di volta vorrà dare una scappattina alla Colonia Le assecuro che la troverà non poco mutata. È arrivato in un tempo in che io piucché mai abbisognava d'un compagno e amico col quale potessi condividere le mie tribulazioni.

            La nostra Colonia per causa della suspensione e paralizzazione dei lavori sta passando una crisi che ancora non si era mai vista.

            Ci vuole non poca pazienza e prudenza per sopportare i lamenti e le minacce dei lavoratori che vogliono essere pagati senza che io abbia neanche un centesimo. La triste notizia del massacro dei nostri poveri confratelli e consorelle di Alto Alegre ci sconvolse d'una forma che per più giorni non avevamo neanche volontà di mangiare; tanto più che qui nella Colonia a molti non indi ma Cristiani civilizzati un tal disastro aveva destato un sentimento di compiacenza. Poteva succedere qualche cosa da parte del Reminolfi il quale si è ardito dire che era capace di rinnovare nel Maracaná la scena di Alto Alegre. Per mezzo del Console italiano e del Governatore abbiamo conseguito che partisse immediatamente dalla Colonia, e già sarebbe fuori se V. P. R.ma non gli avesse concesso di rimanere ancora. Siccome perb egli non volle compiere alla condizione che V. P. R.ma gli aveva imposto per telegramma, cosX col Console abbiam combinato che per il 28 corrente stasse fuori cib che sembra disposto a fare.

            Dispiacque a noi tutti il sentire che V. P. R.ma è ammalato e preghiamo tutti affinché guarisca presto e non si muti in una malattia complicata.

            Siamo ansiosi di sentire e sapere como morirono i nostri prodi Missionari per aver una idea della loro gloriosa morte e per ammirare il valore e la virtù di sX degni Missionari del Signore.

            Noi tutti grazia al cielo, passati alcuni giorni di disturbo per la strazziante notizia, stiamo abbastanza bene, e quello che più importa, viviamo tutti in piena pace ed armonia senza nessun sentimento di rancore o gelosia, appunto come V. P. R.ma ci raccomanda: Com un cuore solo sentiamo tutti profondamente cib che provano i nostri Superiori in simili circostanze e soffriamo la crisi orrorosa a che andiamo soggetti qui al Maracaná.

            Voglia il cielo accettare il sacrificio dei caduti di Alto Alegre e mediante la loro intercessione concedere consolazione, conforto e consiglio ai nostri Superiori, benedizione e prosperità alla nostra amata Missione, e quiete, pace e rassegnazione a noi tutti.

            Si degni accettare i miei ossequi rispettosi uniti a quelli di P. Mansueto, Mattia e altri confratelli e si degni benedire a quegli che colla massima stima e considerazione si dice della P. V. R.ma                                  

                                                                                                                                                           

Dev.mo Figlio

                                                                                                                     Fra Daniele di Samarate

 

La prego del favore di salutarmi tutti i nostri confratelli e specialmente Padre Alfonso e Cirillo.

Preghi il Signore per noi che stiamo soffrendo non poco per tutte queste perplessità.

     Addio Suo dedit.mo                                   

Figlio

                                                                                                                                          Fr. Daniele

Tutto è grazia! Un fratello ed amico per condividere con lui la tribolazione; la testimonianza coraggiosa dei martiri di Alto Alegre; la pazienza e la prudenza per sopportare lamenti e minacce; la pace e l’armonia nella fraternità; la preghiera unanime che ottiene consolazione e conforto. Si soffre non poco, ma a tutti il Signore dona quiete, pace e rassegnazione.

Ancora una volta, grazie padre Daniele, a te e ai tuoi frati.

 

fra claudio todeschini

 

 

 


Preghiamo

Preghiamo con S. Teresa d’Avila

 

 

Nada te turbe, nada te espante

Quien a Dios tiene, nada le falta

Nada te turbe, nada te espante

Solo Dios basta.

 

 

Niente ti turbi, niente ti spaventi

Chi ha Dio niente gli manca

Niente ti turbi, niente ti spaventi

Solo Dio basta.