maggio 2022

Venerabile

PADRE DANIELE DA SAMARATE

frate cappuccino missionario lebbroso
 

            Sit nomen Domini benedictum

 

Maggio 2022
 

 Piccola Biografia in omaggio per te: Chiedila!

 

 

                       

Cari amici,

Pace e bene.

 

Maggio è il mese in cui ricordiamo la santa morte di padre Daniele (il 19). Un’occasione per rileggere la Relazione inviata al padre Generale (Belém 10 gennaio 1901). È il racconto del primo anno di ministero alla Colonia di S. Antonio del Maracanà. Si vedono i semi che germoglieranno nella vita missionaria di padre Daniele.

           

            Mi permetta che come ingiunge lo Statuto io venga quale umile e rispettoso suddito presentare i sentimenti di affetto e riverenza che nutro per la P. V. Reverendissima e Le dia alcune mie notizie.

            Passato dal Convento di Canindé per la Colonia indigena de S. Antonio del Maracaná il 22 Febbraio dell'anno testé passato, mi dedicai, conforme m'ingiunse l'ubbidienza, alla direzione ed educazione di questi fanciulli indigeni. Di mattina dalle 7 alle 11 ore facevo loro scuola e dopo pranzo li conducevo al lavoro. Oltre ai fanciulli attendevo pure ad aiutare nell'Amministrazione materiale e spirituale spezionando le opere di costruzioni, confessando, amministrando sacramenti sia dentro che fuori dalla colonia nelle aldee [villaggi] indigene soggetti alla nostra cura. Padre Carlo e io (Padre Alfonso stava in disobriga) abbiamo solennizato colla maggior pompa possibile le Feste della Settimana santa, come pure tutte le altre feste della Chiesa e le principali dell'Ordine nelle quali dietro nostro invito, ebbimo la consolazione de vedere confessati e comunicati non dico già coloni e operai civilizzati ma un buon numero di indigeni, tra i quali primeggiavano sempre i ragazzini della scuola. Questa fu l'occupazione mia fino ad Agosto in che il Superior Regolare mi lascib come vice Amministratore della Colonia; il qual carico occupandomi per quasi tutto il giorno indusse il Superiore a darmi un aiutante professore del quale finora siamo sodisfattissimi e non lascia nulla a desiderare.

            I lavori nella colonia stanno nel bollore: si sta fabbricando l'istituto delle fanciulle indigene e preparando materiali per la costruzione di quello dei fanciulli e della chiesa, il qual preparo importa apertura di strade nuove, costruzione di terrappieni i di ponti sopra i fiumi che si sono già quasi terminati con grande ammirazione di tutti e specialmente delle autorità paraensi, nello spazio di non più di 7 mesi. È cosa davvero che fa meravigliare come in tanto poco tempo si siano fatti più de 52 Kilometri di strada aperta nel mezzo di vergini selve, più de 1 Kilometro de terrappieno, quattro ponti de pietra e un ponte di legno della lunghezza di 300 metri. Con questi lavori ingenti noi abbiam sciolto il problema della conduzione dei materiali per costruzione, il qual problema stette per molto tempo indissolubile.

            La scuola è composta de 45 alunni dei quali 28 sono indi, 5 sono discoli che il Governo confidò alle nostre cure come già perduti; il resto è di figli di coloni cristiani. Il progresso che questi ragazzini hanno fatto quest'anno fu cosa che colpì di più il cuore dei visitatori della nostra colonia. Cib fu che fece dire al Governatore e ai più alti funzionari di questo stato del Pará, che l'Ordine dei Cappuccini possiede il secreto della regenerazione e civilizzazione dei popoli.

            Il giorno 6 del corrente mese vi fu la distribuzione dei Premi ai migliori della scuola, assistita dall'Illustre Ispettore de Terre e Colonizzazione ed altri personaggi importanti del Pará. Era al sommo toccante il vedere un drappello de selvaggini dai 7 ai 14 anni decentemente vestiti uscire nel mezzo dell'assemblea, complimentar e riverire agli astanti, dar prova del loro relativo sapere e poi ricevere il premio, conforme il rispettivo merito, dalle mani dei loro genitori ancora dai costumi selvaggi i quali rimanevano stupidi davanti ai loro figli istruiti. Ho visto più di una persona spargere lagrime di tenerezza e di meraviglie. Che impressionò profondamente l'Ispettore fu il vedere due dei fanciulli discoli che a giudizio dei molti erano incapaci di miglioramento, meritare il primo e secondo premio ed altri due la medaglia d'onore, e tutto cib solamente con quattro mesi di insegnamento. Anche i nostri più fieri nemici dovettero confessare che la religione solo può formare e rinnobilitare l'uomo degenerato e non più. Ne siano lodi a Dio il quale coll'aiuto della sua grazia ci conforta nella lotta e ci rende superiori e vincitori nella guerra che lo spirito delle tenebre c'indisse fin dal principio della nostra Missione.

            Dalla poca esperienza che ho fatto ho conosciuto e studiato a fondo l'indole di questi indigeni i quali sono abbastanza docili e di capacità disinvolti specialmente per il canto: poiché con sorpresa di tutti in pochissimo tempo appresero a cantar messa e tante altre canzoncine appropriate per loro, e le eseguiscono con perfezione tale che incantano chi li ascolta.

            Due volte la settimana faccio loro la spiegazione della dottrina cristiana ed insegnamento di canto. In tutte le solennità principali li preparo alla confessione e comunione.

            Da qui la P. V. Reverendissima potrà arguire quanto sia il da far mio; coll'amministrazione della colonia è tale che non mi lascia tempo quasi non dico di studiare ma neanche di pregare.

            Il clima, non occorre dirlo, è proprio dell'Equatore; già incominciarono le piogge amazzoniche cib che raddoppiano le difficoltà del nostro ministerio, poiché è necessario viaggiare sotto acquazzoni torrenziali, acquazzoni che sono apportatori di febbri intermitenti le quali formano la desolazione di tutte l'amazonia.

            Grazie a Dio perb fino adesso godetti sempre buona salute, fuori alcuni piccoli incommodi che con poco passavano.

            L'unica cosa di che più necessito e che ardentemente chieggo quotidianamente a Dio è la sua santa grazia: con questo aiuto speciale il Missionario potrà convertire molte anime a Dio e, quel che più importa, non perderB se stesso.

            Gli è per questo che vengo a Lei, carissimo Padre, perché voglia pregar sempre sempre per questo povero e meschino Missionario e stendere sopra lui il manto della di Lei pastorale benedizione che l’unica cosa che varrà a sollevare l'animo del suo

                                                                                                                           Rispettosissimo Figlio

                                                                                                                         Fra Daniel de Samarate

                                                                                                                                   Miss. Capuccino

 

Le radici della santità nel terreno umano accendono una luce di speranza e di gioia che illumina e ravviva il nostro quotidiano.

 

fra claudio todeschini

 

 

 


Preghiamo

Preghiamo con Don Andrea Santoro

 

Tutto il mondo è un’immensa messe.

Tutta l’umanità soffre e geme

o per mancanza di Dio, o per stordimento interiore,

o per soffocamento in un oscuro male di vivere,

o per smarrimento e scontento,

o per miserie lancinanti e dolori acutissimi

che toccano gli individui, famiglie e popoli

nei bisogni più essenziali.

Che ognuno si faccia operaio dove è.

Che ognuno si chini sul cuore o sul corpo

del proprio fratello, di quanti Dio gli affida.

Che ognuno sia pronto a correre

dove Dio lo manda.