novembre 2020

 

 

Venerabile Servo di Dio

 

Padre Daniele da Samarate

 

frate cappuccino missionario lebbroso

 

 

Cari amici,

Pace e Bene!

 

Man mano che l’autunno si inoltra, pare consegnarci un messaggio luminoso. Le foglie dei tigli che vedo dalla mia finestra si sono tinte di un giallo splendente, tanto che nei giorni nuvolosi sembrano accendere luci. E’ come se i teneri germogli della primavera, aperti e dilatati nel verde brillante, ora lanciassero il loro ultimo messaggio di vita, prima di consegnarsi “umilmente” alla terra.

Le foglie cadono perché hanno compiuto la loro “missione”, ma la stagione vissuta ha generato una vita che continuerà a maturare pazientemente sui rami…

 

Potrebbe essere, forse, una piccola parabola della vita e della santità, una vita che ha la sua durata e una santità che ci trasfigura fino ad immergerci nel Creatore.

Non accade mai nulla per caso, non c’è nulla di troppo piccolo per non essere importante. Ogni stagione segnata dal dono e dall’amore.

Perciò, anche in questa lettera vado con voi a rileggere quanto accadde al nostro Venerabile padre Daniele nel mese di novembre 1920, cent’anni fa.

 

 

1 Lunedì. + Festa di Tutti i Santi.

Padre Daniele celebra la S. Messa nel lebbrosario (lo chiama “ospizio”), ma quasi non riesce a concludere “a causa della debolezza”. In giornata, però, la vista de Superiore Regolare, Fra Roberto, lo “anima molto”, anche perché i due conversano a lungo su molte argomenti, “soprattutto della nostra amata Missione”.

Quando il cuore ravviva il suo “fuoco”, anche il corpo ritrova la sua “salute”! Coraggio padre Daniele!

 

 

Martedì 2 Giorno dei Defunti.

Ho celebrato due Messe: la 1a in casa e la 2a nell’ospizio con molta partecipazione. Ho fatto una pratica sui defunti. Nel ritornare a casa mi ha assalito un malessere da morire. Devo convincermi che sono ammalato! Non ce la faccio più per certi lavori. Deo gratias”.

Non è facile convincersi di essere ammalati, senza rinunciare a vivere. Padre Daniele aveva 44 anni e da oltre 6 si trovava a Tucunduba. Ma l’ultima parola anche in questo giorno è di luce: “Deo gratias”, sia ringraziato il Signore. Qui c’è Lui!

Vorremmo come te, caro padre, imparare a condire ogni momento della vita con la più sincera riconoscenza verso Colui che ci ama e mai ci abbandona.

 

9 Martedì.

Ho presentato all’Amministratore una protesta scritta contro il coinvolgimento del mio nome nella protesta degli ammalati. Ho approfittato dell’occasione per dirgli alcune verità che forse non gli sono piaciute. In questo senso ho scritto anche al Provveditore e alla Superiora della S. Casa”.

Il rispetto della persona e la giustizia sono il primo gradino dell’amore. Un “santo” è una persona che sa prendere posizione in nome della verità e della carità anche quando questo può essere scomodo.

 

19 Venerdì.

Ho avuto la visita del mio Superiore Regolare che ha esaminato e firmato i libri della casa. Ha conversato con me per quasi tre ore, lasciandomi una profonda impressione.

Dio ricompensi generosamente tanta carità e amabilità”.

E’ ammirevole che una lunga conversazione sia segnata dalla carità e dell’amabilità. Le più belle e profonde impressioni sono quelle che plasmano l’animo e intimamente lo consolano.

 

23 Martedì.

Visita di Fra Roberto. Mi ha confessato e dato l’assoluzione generale”.

L’amicizia vera conduce all’incontro con il Signore. Non c’è vergogna nel riconoscersi peccatori, ma l’umiltà che salva ed esalta. Diceva Gesù: “Chi si umilia sarà esaltato!”.

 

29 Lunedì.

Ho avuto una ricaduta dell’erisipela alla gamba che mi ha impedito di partecipare alla Novena di N. Signora della Concezione”.

Alla fine del mese padre Daniele annota con dispiacere (non è un lamento) che a causa di una dolorosa e fastidiosa infezione non ha potuto partecipare con gli altri alla preghiera che dava inizio alla novena per la festa dell’Immacolata Concezione di Maria.

 

Caro padre, nelle tue vicende, anche quelle più semplici e feriali, brilla sempre il raggio di luce che viene dal tuo cuore di discepolo del Signore.

Tu che stai vicino a Lui e a Maria nostra Madre, prega perché viviamo con speranza e fiducia la nostra vita quotidiana. Grazie.

 

fra claudio todeschini

 


Preghiamo insieme

Ti chiedo, Signore, di benedire il mio lavoro e ogni mia attività.

Ispira le mie azioni e accompagnale con il tuo aiuto,

perché ogni mia attività abbia sempre da Te il suo inizio

e in Te il suo compimento.

Con gioia ti offro, Signore, ogni mia fatica e stanchezza,

perché tutto sia a tua gloria e utile alla mia salvezza

e alla salvezza dei miei cari.

Amen.

 

 

Vicepostulazione delVenerabile Servo di Dio

Padre Daniele da Samarate

* viale Piave, 2 – 20129 Milano

* via Cappuccini, 8 – 24121 Bergamo