luglio 2020

 

Venerabile Servo di Dio Padre Daniele da Samarate

frate cappuccino missionario lebbroso

 

 

Cari amici,

Pace e Bene!

 

E’ il saluto abituale sulla bocca dei francescani e di tanta gente, accompagnato da un gesto della mano e da un sorriso. Così anch’io mi rivolgo a voi per augurarvi che, in questo tempo, possiate godere della pace e del bene. “Pace a voi!”, dice Gesù ai suoi discepoli dopo la sua risurrezione. Nell’ultima cena li aveva avvertiti: “Vi do la mia pace, non come la dà il mondo io la do a voi… non sia turbato il vostro cuore!”.

Si gode del dono del Signore passando con lui in mezzo alle vicende della vita, si scopre così che la Pace è Lui. Augurare la pace è rendere presente il Signore. Francesco d’Assisi, nel suo Testamento, ricorda che il Signore gli rivelò questo saluto: “Il Signore ti dia pace”. Il santo pregava l’Altissimo così: “Tu sei il Bene, tutto il Bene, il sommo Bene”. La speranza è viva, la fede certa e la carità perfetta perché il Signore è la nostra pienezza… quando c’è lui c’è tutto!

Il Bene supremo dell’uomo è riconoscersi figlio di Dio.

 

A voi che mi leggete giungano le mie mani protese e un grande sorriso e ascoltate quanto scrivo come detto con gioia per ciascuno:

 

Pace e Bene!

 

 

Apro il Diario di padre Daniele da Samarate e a luglio 1920, giusto cent’anni fa, trovo alcune vicende che hanno segnato la vita del nostro Venerabile Servo di Dio.

 

* Un motivo di seria preoccupazione

1 Giovedì.

Una grave sventura pesa sull’ospizio dei Lebbrosi!!! È l’infelice sacerdote che abita là dentro che incomincia a rivelarsi, dando cattivo esempio agli ammalati già così poco religiosi.

Padre Daniele aveva accolto con grande carità nel lebbrosario un sacerdote, Ulisse di Pennafort, rifiutato da tutti e di “cattivo esempio” per il suo comportamento. Anche in questa situazione il Nostro agisce con pazienza, cercando di venire incontro al poveretto e di difendere i più deboli nella fede.

 

* Un motivo di grande gioia

12 Lunedì.

Oggi è per me un grande giorno!

Il santo e zelante sacerdote Padre Giulio Maria, della Sacra Famiglia, Parroco di Macapá, ha trascorso la giornata in mia compagnia edificandomi e animandomi con la sua santa conversazione. Ah! Dio ricompenserà tanta bontà e carità! Nelle tribolazioni si conoscono i veri amici!!!

 

C’è tutta l’umanità del “povero lebbroso” che si rianima e gode per l’amicizia sincera di padre Giulio. Nelle prove gli amici sono il balsamo che conforta e risana le ferite.

 

* Un motivo di serenità

20 Martedì.

Fra Eugenio è venuto a farmi visita. Ho approfittato per confessarmi.

La sua conversazione è molto cordiale e fraterna.

 

Che pace nell’incontro con il Signore misericordioso! E’ come respirare l’alito di Gesù e sentirsi abbracciati teneramente. Quando poi i fratelli stanno insieme nella serenità e cordialità… scende l’olio della consolazione.

 

 

Gli “appunti” annotano una storia che il Signore conduce.

Fissiamoli come le tappe del cammino.

 

fra claudio todeschini

 


Preghiamo insieme

INNO ALLA VITA

di Madre Teresa di Calcutta

 

La vita è un'opportunità, coglila.

La vita è bellezza, ammirala.

La vita è beatitudine, assaporala.

La vita è un sogno, fanne una realtà.

La vita è una sfida, affrontala.

La vita è un dovere, compilo.

La vita è un gioco, giocalo.

La vita è preziosa, abbine cura.

La vita è una ricchezza, conservala.

La vita è amore, godine.

La vita è un mistero, scoprilo.

La vita è promessa, adempila.

La vita è tristezza, superala.

La vita è un inno, cantalo.

La vita è una lotta, accettala.

La vita è un'avventura, rischiala.

La vita è felicità, meritala.

La vita è la vita, difendila.

 

 

 

Vicepostulazione delVenerabile Servo di Dio

Padre Daniele da Samarate

* viale Piave, 2 – 20129 Milano

* via Cappuccini, 8 – 24121 Bergamo