agosto 2019

Agosto 2019

Incidenti


 

 

Carissimi Amici

Pace e bene.

 

Il mondo è grande, il Vangelo è la “buona notizia” destinata a tutti gli uomini…

C’è bisogno di annunciatori; non si tratta di gente di mestiere, ma di testimoni che hanno incontrato Gesù, perciò ne trasmettono la vita.

Gesù stesso chiede di pregare perché il padrone della messe mandi operai nella sua messe.

 

«Oh quanto bisogno c’è di buoni operai evangelici». Un ritornello questo che risentiamo anche nella lettera che padre Daniele manda a padre Girolamo ad agosto: «Aspettiamo ansiosi l’arrivo dei nuovi missionari, che dovranno ingrossare le file dei poveri Missionari dei quali già molti sono esausti di forze». Non è difficile cogliere un’allusione alle condizioni dello scrivente.

 

Ormai della salute compromessa di padre Daniele ne parlano anche altri. Padre Stefano, ex superiore regolare, nella relazione inviata al padre generale, a proposito del Nostro scrive: «Padre Daniele da Samarate, Presidente, quantunque infermo, mostra ancora grande attività e acutezza di amministrazione, con la migliore volontà di lavorare nella vigna del Signore».

 

I problemi non mancano: lo stato brasiliano del Pará sta attraversando una grave situazione economica (da sette mesi il Governo non pagava), e padre Daniele scrive: «Immagini, Caro Padre, con che difficoltà dobbiamo lottare». Tuttavia «facendo di necessità virtù, tiriamo innanzi alla bella meglio».

 

C’è però un motivo di grande conforto: «Dal lato spirituale le cose vanno sempre di bene in meglio e aumenta sempre lo spirito di pietà del nostro buon popolo».

 

       Accade spesso che là dove la situazione è precaria e il cielo presenta nuvole all’orizzonte, si scateni all’improvviso un temporale. Quanti fatti che si usa definire “improvvisi”, “casuali”, “tragici” vengono a sconvolgere la vita.

 

Dopo un lungo periodo di silenzio, il Diario di padre Daniele ci trasmette una tragica notizia: martedì 3 dicembre 1912 «muore Fra Angelico in conseguenza delle gravi ferite riportate nello scontro di due vagoncini», e il giorno seguente: «Si sono svolti i funerali di Fra Angelico. Moltissima la partecipazione. Era presente anche il Superiore Regolare».

Fra Angelico era uno stretto collaboratore di padre Daniele e forse il nostro missionario pensava di poter contare su di lui, visto che dopo soli due mesi avrebbe dovuto abbandonare la Colonia do Prata… e invece!

 

Dal necrologio che padre Daniele redige e manda a tutti i frati apprendiamo come si è svolto il tragico fatto. Fra Angelico stava conducendo a passeggio i ragazzi dentro «un troly» sulla piccola strada ferrata della Colonia. Lungo una discesa il veicolo in corsa vertiginosa si scontra con un altro troly che veniva colla stessa velocità in direzione opposta. Il frate, prevedendo una collisione violenta, aveva lanciato i ragazzi al sicuro, mentre i due veicoli gli tranciavano la gamba destra e gli tagliavano completamente il piede sinistro.

«L’amore e la responsabilità per la vita dei ragazzi che gli erano confidati gli tolsero ogni pensiero di se stesso».

Fra Angelico viene soccorso immediatamente dalla gente presente, quindi arrivano i frati e il primo suo desiderio è di ricevere i Sacramenti. «La sua agonia durò ben 5 ore nei più atroci spasimi; ma dalla sua bocca non uscì un solo lamento e sempre lo si sentiva fare atti di conformità alla volontà di Dio, ripetere fervorose giaculatorie, rinnovare la santa professione, di che siamo rimasti tutti edificati. Moriva... domandando ripetute volte perdono ai cari confratelli, ai Superiori, al popolo ed ai propri parenti, chiedendo a tutti il favore di una prece».

Padre Daniele, edificato e straziato, così conclude: «Miei cari confratelli, la nostra Missione ha sentito una forte scossa per la morte disastrosa di Fra Angelico, però ha guadagnato un avvocato in Cielo, perché la sua santa vita gliene dà un diritto. Gli spasimi sofferti con cristiana pazienza nella sua penosa agonia gli avranno indubbiamente risparmiato le pene del purgatorio, tuttavia mi è caro raccomandarvi i consueti suffragi che di buon cuore faremo per lui». Quindi firma l’annuncio funebre così: «vostro fratello in Cristo».

 

C’è la fede che buca le nuvole nere e consente a un raggio di sole di illuminare le vicende umane, di intravedere in quanto accaduto un esempio ammirevole di carità, di cristiana fortezza… il Cielo è aperto e fra Angelico è l’avvocato della Colonia presso il Signore!

Gli incidenti sconvolgono la vita… eppure consentono di guardare in Alto e di stare sulla terra guidati da nuova luce.

 

fra claudio todeschini

 


Preghiamo insieme

«Gesù,

voglio che tu sia

la Luce dei miei occhi,

affinché io veda sempre la strada giusta!

La Guida delle mie braccia,

affinché io mi diriga sempre verso il Bene!

La Forza della mia vita,

affinché io resista nella lotta quotidiana per il pane!

Il mio Amico costante,

affinché io possa servire a tutti con Buona Volontà!

L'Amore del mio cuore,

affinché io ami tutti come me stesso!»