Luglio 2019


Luglio 2019

“Come sempre”


 

 

Carissimi Amici

Pace e bene.

 

Ciò che sembra a volte ripetizione e consolidata ferialità diventa testimonianza di fedeltà, di fioritura e maturazione della grazia di Dio.

Abbiamo bisogno serenità, di guardare alla vita con gratitudine e di “rendere conto” del nostro operato con speranza e riconoscenza.

 

Pare che padre Daniele faccia proprio così, quando all’inizio del 1912 redige le consuete relazioni al padre generale, P. Pacifico da Seggiano, e al padre provinciale, P. Girolamo da Lomazzo, sull’attività che si svolge nella Colonia S. Antonio del Prata.

«Come sempre abbiamo atteso alla Direzione della Colonia e Istituti del Prata amministrando materialmente tutti i lavori di costruzione, agricoltura, e officine meccaniche che si svolgono ed aumentano sempre più con grande profitto in questa povera e buona gente». Doverosa l’annotazione che «a tutto però ci si arriva mediante la cooperazione grandissima dei nostri confratelli i quali non risparmiano sacrifici nell’adempimento dei loro doveri».

Sul fronte educativo rileva che «i due collegi affidati alla nostra direzione furono zeppi e dovetti rifiutare una grandissima porzione di alunni i cui parenti mi pregavano colle lacrime agli occhi per riceverli come interni... Le nostre Suore Terziarie Cappuccine fanno vero prodigio di educazione. Chiunque visiti il nostro collegio, rimane stupito del progresso e del profitto che ne ricavano gli alunni ed alunne».

Quanto al ministero: «Attendiamo al servizio parrocchiale della nostra Colonia, che non è piccolo e ci occupa seriamente da mane a sera. Ci sforziamo, caro Padre, di non mai mancare al nostro ministero apostolico, anche alle volte con sacrificio, come esigono le confessioni in articulo mortis con 5, 6, 8 ed anche 10 leghe di distanza, però abbiamo la consolazione di vedere queste povere anime approfittare dei nostri lavori, e progredire sempre più nello spirito di fervore cristiano». Molte persone si accostano al sacramento dell’Eucaristia prima di recarsi al lavoro e manifestano un sincero fervore cristiano. «Quello che ci conforta si è che nella nostra già estesa Colonia del Prata non esiste una famiglia sola che non sia legalmente costituita, (ciò che è rarissimo in altri luoghi)». Era stata una delle sue più vive preoccupazioni e ora padre Daniele può riportare con profonda soddisfazione il risultato di anni di intenso lavoro per edificare famiglie cristiane unite.

«E così, R.smo Padre, spendiamo la nostra vita in bene di queste povere anime, che la divina Provvidenza ci ha consegnato per trattare e condurre alla santificazione».

Quanto alla salute: «Presentemente stiamo tutti bene, appena tra le suore c’è qualcuna un po’ indisposta, ma non si tratta di cosa complicata».

A livello sociale il momento non è facile. «La situazione finanziaria del Pará è terribile dovuto alla bassa della gomma elastica, e questa crisi ripercuote anche negli altri stati del Brasile. La crisi maggiore però è quella della politica che attualmente si trova divisa in tre fazioni, che si dibattono tenacemente tra di loro con grande discapito degli interessi pubblici. È una vera peste che infeziona presentemente tutto il Brasile. Di tutto ciò ne viene però un bene, ed è che mentre discutono di politica, non si ricordano di perseguitare la religione ed i Religiosi; fra due litiganti il terzo gode. In quest’anno ebbimo un’infinità di visite alla nostra Colonia, e di persone di tutti i credi e tutti i colori politici; e tutti grazie a Dio rimasero soddisfatti del nostro operato».

Concludendo la relazione indirizzata a padre Pacifico da Seggiano, padre. Daniele presenta una richiesta: «Abbiamo bisogno molto però della divina assistenza perché le forze non ci vengano meno». Il Nostro missionario ha solo 36 anni, ma la malattia lo ha già messo alla prova, e non c’è bisogno solo di forze... «Prego alla P. V. R.sma ci ottenga dal cielo la grazia della perseveranza nell’apostolato e questo sia fecondo di ubertosi frutti: caparra di ciò ne sia la sua paternale benedizione che invoco per me, pei miei Religiosi, per le buone Suore, pei Ragazzi di ambi i collegi non che pel mio ottimo popolo, perché tutti possiamo ottenere l’ultimo nostro fine».

 

Colpisce questa “armonia”!

Si vede la realtà nei suoi vari aspetti, si intuisce un filo che la conduce, perciò non si dimentica il fine di un lavoro intenso e variegato. La serenità e la speranza poggiano sulla coscienza che “queste povere anime” sono “consegnate” dalla Provvidenza ai missionari perché “siano trattate e condotte alla santificazione”! E i missionari, con i piedi, le mani, la mente ed i cuore “spendono la vita in bene di questa povera e buona gente”.

Solo lo Spirito del Signore sa fare di tanti strumenti un’orchestra e di tante voci un coro!

fra claudio todeschini

 


Preghiamo insieme

Preghiamo con il cardinale Angelo Comastri

 

O Maria, donna dei giorni feriali,

parlaci delle cose piccole e semplici

nelle quali si sente il sapore vero

del pane buono di un tempo,

impastato dalle mani della mamma.

            O Maria, donna dei giorni feriali,

            liberaci dalla tentazione della bontà

            che cerca il palcoscenico

            e si spegne insieme ai riflettori.

            Aiutaci ad essere veri sempre e dovunque!

O Maria, donna dei giorni feriali, aiutaci

a riscoprire il fascino delle giornate normali:

fa che i nostri sguardi siano messaggi,

i nostri sorrisi siano abbracci di pace

e i nostri gesti siano regali colmi di gioia.

O Maria, donna dei giorni feriali,

aiutaci ad aprire la porta di casa

per condividere la festa della nostra vita

e per diffondere il canto dei figli di Dio

sulle strade della fatica di ogni giorno.

 O Maria, aiutaci a capire

 che la festa è Dio:

 Accolto e amato nella casa

 dei giorni feriali. Amen.