P. Daniele giovane missionario
PADRE DANIELEda Samarate
"Dire la Messa!!!
Che consolazione per me!!!"
È il 30 agosto 1898 quando i Frati sbarcano a Belém, capitale del Parà; ma solo il 22 settembre giungono a destinazione: a Canindé, nello stato del Cearà.
È doveroso rilevare in questo fatto uno spirito di sacrificio che davvero edifica. Così ancora padre Donato. Per chi è chiamato al sacerdozio, una delle gioie più grandi è quella di procurare a sé, alla sua famiglia ed ai suoi conoscenti ed amici la consolazione di celebrar la Prima Messa. Da lungi si guarda a quel giorno e si pregusta la consolazione divina che Dio concede ad un padre, ad una madre, ad una famiglia.
Ebbene padre Daniele fece a Dio anche questo sacrificio. Egli partì otto mesi prima di essere ordinato Sacerdote e la festa della Prima Messa la celebrò in mezzo al suo popolo di elezione, lontano dalla famiglia che tanto aveva sospirato quel giorno...
Questo "sacrificio", custodito con cura nell'intimo, non appare nelle lettere che il giovane missionario manda ai Superiori, queste, anzi, traboccano di riconoscenza.
Molto Reverendo padre Provinciale, manifesto i miei sentimenti di gratitudine verso Colui che mi procurò tanto bene: sono cordiali ringraziamenti, che devo renderle per avermi eletto e annumerato tra i Missionari. Davvero che esser missionario è una grazia singolare, è un dono speciale della divina Bontà; e ciò per il bene immenso che si fa per se stesso e per gli altri. Lo creda, non ho parole sufficienti per esprimere la gratitudine che le devo per tale favore dalla sua bontà elargitomi. (18 ottobre 1898).
Ma anche verso il padre Generale, a cui spetta concedere l'obbedienza ai frati per la missione, sente il dovere della riconoscenza: Queste mie parole siano per ringraziare la P. V. R.ma che per un tratto speciale della sua Bontà, mi diede licenza, benché ancor giovane studente, di assecondare i miei caldi e ardenti desideri, di farmi Missionario. E ciò l'ascrivo a grazia singolare, della quale sempre Le sarò grato. (8 gennaio 1899).
Le condizioni del nuovo ambiente risultano confacenti allo Spirito e allo Studio. La robustezza della formazione di Fra Daniele, messa alla prova dalle diverse situazioni della vita in Brasile, si manifesta nella fedeltà e nella continuità con quanto aveva appreso e vissuto in Lombardia. La regolare Osservanza è da noi osservata quasi allo scrupolo, poiché è da noi tenuta anche in tali circostanze che senza scrupoli ce ne dispenserebbero. Con tutto questo non crediamo di fare di più del nostro dovere. (15 dicembre 1898). Così scrive ai Superiori, aggiungendo brevi note sull'attività svolta tra i ragazzi, nella scuola, per il canto, la preparazione delle feste cristiane: una profonda passione e dedizione che raggiungeva risultati ammirabili, sebbene con lo stomaco logorato!

Canindé, santuario di s. Francesco, dove p. Daniele riceve il diaconato e celebra la sua prima s. Messa
Certamente l'essere missionario, grazia tanto desiderata, permette a Fra Daniele di gustare la gioia vera. Indescrivibile è la consolazione che noi tutti godiamo, effetto questo di una pace e tranquillità veramente singolare che fin dal primo giorno regna tra noi senza turbarsi ancorché menomamente. Questo è il nostro più inaprezzabile tesoro che ci fa ricchi e contenti in queste ampie lande brasiliane e per conservare il quale non v'è sacrificio che si risparmi da noi. (10 gennaio 1900).
L'ordinazione diaconale avviene a Canindè il 2 ottobre 1898, in mezzo a un popolo strabigliato in mirar l'imponenza di tal funzione, e ancora per trovarsi attorniato da tanti frati. Poco mancava, per così esprimermi, che ci adorassero (è quanto Fra Daniele riferisce al padre Generale l'8 gennaio 1899). Per il Nostro si è compiuta l'ultima tappa verso la mèta del sacerdozio.
Il mio cuore sarà sazio di gioia quando mi sarà dato ascendere il santo Altare per offrire il divino olocausto. Che questo tempo sia presto!. La tensione verso la mèta, che esprimeva con queste parole indirizzate al padre Provinciale il 18 ottobre 1898, si concretizza nella richiesta dell'anticipo sui tempi previsti dalle disposizioni canoniche: è troppo giovane, ma il desiderio e la "fretta" sono troppo grandi.
Io compisco i 23 anni ai 15 di giugno del 99: sono ancora troppo giovine, è vero, ma il cuore di lei tanto proclive a beneficare i suoi figli e ancora la sua grande influenza, mi fanno certo che mi otterrà l'ante tempus.
Dire la Messa!!! Che consolazione per me!!!
Caro Padre non intendo con questo avanzar pretese che non tengo, ma solo impetrare una cosa che molto desidero, una grazia specialissima: indicandole che intendo di fare né più né meno quanto lei crede bene decidere, sapendo che tutto farà per il mio maggior bene. (15 dicembre 1898).
E il desiderio ottenne accoglienza, la gioia raggiunse la sazietà il 19 marzo 1899, quando Fra Daniele fu ordinato sacerdote nella cattedrale di Fortaleza. Poté finalmente salire l'altare, e pochi giorni dopo, a Canindé, nella solennità dell'Annunciazione del Signore, celebrare la sua prima Messa.